sabato 2 marzo 2013

Voglio prenderti per mano

Recensione: “ Voglio prenderti per mano” di Ann Hood


Ciao a tutti, sono tornata con la recensione di questo libro perché avevo bisogno di prendermi una pausa da: “ Che tu sia per me il coltello” di Grossman. Perché per quanto possa essere bello e coinvolgente è anche troppo intenso… per cui ho dovuto staccarmi un attimo da quella lettura.
A voi è mai capitato?

Veniamo a noi...Ero alla ricerca di qualcosa di leggero da alternare con Grossman, e così ho scelto “Voglio prenderti per mano” di Ann Hood

Trama

È una bellissima bimba senza nome quella che Chun tiene tra le braccia. Ancora pochi istanti e dovrà separarsene, avvolgerla nel drappo di stoffa, posarla nella cesta di vimini e allontanarsi in fretta, senza cedere alla tentazione di voltarsi. Perché se il cielo ascolterà le sue preghiere, la porta dell’Istituto non tarderà ad aprirsi e una nuova vita, più bella e più facile, comincerà per la piccola lontano da qui. Dall’altra parte del mondo, in quello stesso momento, Maya Lange sta lavorando perché il sogno di Chun, e di tante altre come lei, possa avverarsi. È specializzata in speranza Maya, fondatrice e proprietaria di un’agenzia di adozioni: grazie a lei, il dolore di una madre si converte nella gioia di un’altra, un destino apparentemente segnato vira di colpo e le fila di vite fino a un attimo prima distanti si intrecciano a formare nuove, indissolubili trame d’amore. Sono più di quattrocento le bambine a cui Maya ha trovato, negli anni, una nuova famiglia, una casa. Di ciascuna lei conserva un ritratto, un ricordo. E nei momenti peggiori, quando le ansie, le paure e i dubbi degli aspiranti genitori minacciano di travolgerla, è sufficiente che Maya guardi i loro visi per ritrovare di colpo la forza di ascoltare, rassicurare, consolare. Perché il solo dolore che Maya abbia rinunciato a curare è quello che si porta dentro, irrimediabile come la perdita che lo ha causato. Ma il destino è un filo impossibile da spezzare, e Maya sta per scoprire chi c’è all’altro capo del suo.

Recensione

Sicuramente questo libro è riuscito nell’intento di farmi distrarre da una lettura così impegnativa… è una storia dolcissima, piena di speranza. 
La cultura cinese mi ha sempre affascinata, ma credo che chiedere (o meglio obbligare) una madre a rinunciare alla propria bambina sia terribile, per non parlare della conseguente discriminazione sessista, perché nascere femmina in Cina è una condanna a morte, dato che nel 1979 in Cina venne emanata una legge per risolvere il problema della sovrappopolazione: “Legge eugenetica e protezione salute” questa legge prevede un duro regime di controllo delle nascite; una coppia in Cina deve avere un solo figlio, e avere una femmina è considerata quasi una maledizione, una sciagura, perché per una famiglia cinese avere una sola femmina significa vedere la propria dinastia estinguersi. Per questo tantissime bambine vengono abbandonate o peggio uccise alla nascita.
Questa legge così atroce ha, se vogliamo, un risvolto positivo…perché fa in modo che le donne di altri paesi possano adottare queste bambine e dare loro un futuro,  e quindi  un dolore così grande per una madre si trasforma in gioia per un’altra donna che ha tanto desiderato un figlio, che attraverso l’adozione può finalmente dare ad una bambina l’amore di cui ha bisogno.
Questo libro racchiude tante storie di famiglie molto diverse tra loro… tutte accomunate dal desiderio di avere un bambino, con tutti i dubbi, le insicurezze e i ripensamenti che possono sopraggiungere nel corso di questo cammino.

Lettura consigliata a chi ha bisogno di qualcosa di leggero, ma che allo stesso tempo coinvolga ed emozioni… 

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