È la prima volta che intervisto qualcuno, sono felice e concedimelo anche un po' emozionata che la mia prima intervista sia con te.
Non è poi così semplice decidere cosa chiederti perché, è come se certe domande non esigono per forza una risposta…
Ma io ci provo, cominciamo?
• Luigi Mancini: scrittore di origini napoletane che vive a Reggio Emilia questo è ciò che emerge dalla tua biografia, io vedo anche un uomo dall'animo sensibile, malinconico, misterioso, scrivi per esorcizzare qualcosa, scrivi per affrontare i tuoi demoni, credo ci sia qualcosa di te in ogni tuo personaggio, o forse sbaglio?
Ti va di aggiungere qualcosa per farti conoscere di più?
Non è poi così semplice decidere cosa chiederti perché, è come se certe domande non esigono per forza una risposta…
Ma io ci provo, cominciamo?
• Luigi Mancini: scrittore di origini napoletane che vive a Reggio Emilia questo è ciò che emerge dalla tua biografia, io vedo anche un uomo dall'animo sensibile, malinconico, misterioso, scrivi per esorcizzare qualcosa, scrivi per affrontare i tuoi demoni, credo ci sia qualcosa di te in ogni tuo personaggio, o forse sbaglio?
Ti va di aggiungere qualcosa per farti conoscere di più?
* Intanto, cara Ada, grazie per avermi ospitato.
Sensibile, malinconico e misterioso, dicevi? Beh, io sono sempre stato un tipo strano, a parere degli altri, ho sempre avuto una malinconia immotivata e lacerante, un qualcosa di forte e fragile che tenevo nascosto dentro, che non volevo uscisse fuori, che non credevo potesse trovare condivisione. Ne avevo paura. La mia scrittura nasce da molto lontano, quindi, nasce dall'esigenza che sentivo e sento di spiegare, almeno a me stesso, il male di vivere.
* Sono legato a tutti i miei scritti, che siano romanzi o frasi sparse. "La ragazza silenziosa" racconta la tragedia romantica del mio immaginario, ed è per questo che lo ritengo un pezzo importantissimo della mia vita. Non posso certo dimenticare "Il punto esatto di due anime", il primo e sofferto romanzo. Il primo e l'ultimo, quindi, per ragioni diverse e per le stesse emozioni.
• Nei tuoi romanzi è esplicita la vena poetica, e durante la presentazione de "La ragazza silenziosa" hai affermato che la poesia è stata fondamentale per te e che Neruda ha influenzato il tuo avvicinamento alla scrittura, vorrei chiederti, spero però di non essere troppo invadente, quale tra le sue poesie ancora oggi, a distanza di anni, quando la rileggi ti “scuote” dentro?
Con il tempo ho scoperto altri poeti, così oggi posso dire di averne uno in particolare, si tratta di Gustavo Adolfo Becquér, il poeta dei poeti, per me.
* Mi capita, sì, soprattutto in questo periodo, lavorando a una nuova edizione de "Il punto esatto di due anime". La sensazione è sempre quella di voler riscrivere tutto, un continuo "potevo fare meglio". Penso sia normale, però, perché la scrittura cresce, migliora, si nutre di nuove letture, di nuova eloquenza. Non si smette mai di imparare, di migliorarsi. Tengo molto a questa nuova edizione, ci sto lavorando tanto, sto riscoprendo Luca e Anna, luoghi e spargimenti. Verranno anche aggiunte le pagine censurate alla prima pubblicazione. Spero di poterne parlare presto, con più informazioni e con piccoli estratti.
Ci sono anime
che, anche se distanti,
eludendo la prigionia
della carcassa umana,
riescono a incontrarsi
negli angoli più sperduti
dell'universo,
dove si sfiorano
mentre il buio brucia
dove si amano
con infinita ferocia.
* Spesso, e di ballate, così come preferisco definire le mie folli stesure, ne ho tante, davvero tante… ma c'è sempre qualcosa che mi blocca, come se stessi peccando di presunzione, pensando a una raccolta. La poesia è in un punto altissimo, la scrittura non basta a raggiungere quel punto, a volte. Anche se, lo vedi tu stessa, la gente pensa che basti andare a capo dopo un paio di parole, e spaccia per poesia delle robe abominevoli, senza tregua né pudore.
Io ho tutta la malinconia dei poeti, mi manca il "genio", forse…
Scrivi perché hai un grande talento, anche se a volte può farti così male da sembrare una condanna…
Ok, ho finito le domande… cosa posso aggiungere? GRAZIE, di avermi concesso questa intervista, di avermi dedicato il tuo tempo e ancora una volta GRAZIE per le emozioni che sai regalare scrivendo.
* Grazie a te, Ada, per tutte le belle parole che hai speso per me. Grazie anche a tutti quelli che mi seguono, che trovano una qualche carezza, un pugno nello stomaco, un bacio, una qualche condivisione emotiva nelle parole che scrivo, negli incubi e nei sogni che racconto…